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LA STORIA DEL CANYONING


Nonostante il nome anglofono e il tentativo degli statunitensi di far risalire questo sport alle esplorazioni intraprese nei territori dei nativi, la disciplina del canyoning fonda le sue radici nel vecchio continente e proprio i nostri vicini francesi sono da ritenere i fondatori di questa pratica. Un primo nome, più importante fra tutti, è quello di Edouard Alfred Martel questo francese è da considerare il padre non solo del canyoning ma anche della moderna speleologia! Martel è uomo di scienza: cartografo, geografo e speleologo. Questo pioniere fondò nel 1895 la  Société de Spéléologie ma ben prima si diede da fare per esplorare le zone calcaree della Francia; proprio nel 1888 intrapresa la prima vera esplorazione di una cavità naturale con alcuni suoi amici. Martel esplorò l’abisso di Bramabiau il cui nome deriva dall’occitano e significa ‘il bue che muggisce’, questo toponimo è collegato al fragore generato da una cascata di 10 metri. La conformazione naturale carsica esplorata si estende per tutto l’altipiano di Camprieu, qui Martel con il gruppo di suoi amici (Gabriel Marcel e Gaupillat Philippe Cheilley Emile Foulquier Hippolyte Causse, Louis Armand, Claude Blanc e Émile Michel) scopre e documenta 1300 metri di cavità sotterranea.

Naturalmente le prime spedizioni avevano tutte carattere scientifico ed esplorativo, proprio lo stesso Martel combatteva affinché la speleologia fosse riconosciuta come scienza. Nel 1905 il nostro intrepido uomo decise di affrontare la prima traversata esplorativa di un canyon, si tratta della ciclopica ‘Gorges du Verdon’ ovvero uno tra i più grandi canyon di tutta Europa. Le pareti del Verdon superano i 700 metri di altezza e proprio il ‘Sentier Martel’ ancora oggi attraversa il canyon per ben 15 chilometri conservando il nome del suo grande creatore.

I nostri esploratori erano armati di attrezzatura che definiremo rudimentale, nelle prime esplorazione si scendeva ‘seduti’ su un pezzo di legno posizionato orizzontalmente e legato alla corda!. Bisognerà infatti attendere i primi del novecento per vedere comparire la prima imbragatura da arrampicata che probabilmente fu concepita dall’alpinista tedesco Jeanne Immink durante le sue eplorazioni sulle Dolomiti. Il team composto da Alan Waterhouse, Paul Seddon e Tony Howard ebbe il merito, nei primi anni '60, di progettare la prima imbragatura da montagna messa in commercio che fu costruita dalla ditta inglese ‘Troll climbing equipment’. Anche gli speleologi e successivamente chi si lancerà alla scoperta dei canyon utilizzerà un’imbracatura derivata dall’alpinismo apportando qualche modifica funzionale. Per il canyoning i nuovi modelli utilizzano una protezione in materia plastica che funge da ‘pantaloncino’ e previene l’usare della muta.

La concezione del canyoning come attività più ‘leggera’ e adatta a divenire anche uno sport e un’attrattiva turistica incomincia in Spagna e in Francia all’inizio degli anni ’80. La sistematica esplorazione delle gole nei Pirenei francesi e spagnoli portano alla mappatura dei canyon e soprattutto alla scoperta di luoghi meravigliosi che sembravano prima difficili da raggiungere e da proporre in ottica turistica. È così che si viene a creare una comunità mondiale di ‘canyonisti’: dal vecchio continente agli Stati Uniti sino a tutto il mondo. In Italia l’inizio del canyoning è legato alla nascita nel 1998 dell’AIC (Associazione Italiana Canyoning) che diede impulso alla sviluppo capillare di questo adrenalinico sport.

BUON CANYONING!